8 MARZO: PER LA FESTA DELLE DONNE IL PINDEMONTE SI TINGE DI ROSA

“Sono qui grazie alle donne che sono state qui prima di me, che mi hanno preceduto. Le generazioni di donne afroamericane, asiatiche, bianche, ispaniche, nativo americane. Donne che si sono battute per l’uguaglianza, la libertà. E che continuano a combattere per i loro diritti.”  (Kamala Harris, 2021)

In tutto il mondo molte donne, nel corso della loro vita, devono fare i conti con violenza e discriminazione. Perché accade? Perché nel 2021 si sente parlare di differenza di genere? Dove sbaglia ancora la nostra società?

L’8 marzo 1914, si celebrò per la prima volta la festa della donna, per ricordare sia le conquiste sociali, economiche e politiche sia le discriminazioni di cui sovente è stata ed è ancora oggi oggetto. Nel passato la figura femminile era riconosciuta quale custode della propria casa, consolatrice nel dolore e madre dei figli e non poteva certamente ambire alle stesse possibilità professionali in ambito lavorativo, né avere un’istruzione che le garantisse una reale parità alla figura maschile.

Questa ricorrenza fu istituita al fine di sensibilizzare le persone, maschi o femmine che siano, ad avere il rispetto dovuto sia da parte dell’uomo nei confronti della donna, ma anche di quest’ultima verso se stessa.

Le donne iniziarono a protestare, per ottenere i propri diritti e le pari opportunità, conquistando a piccoli passi  un ruolo sempre più importante. Dopo la prima guerra mondiale in 21 nazioni fu concesso il diritto di voto alle donne, ma nonostante questo, la parità con gli uomini era ancora lontana.

Fondamentalmente gli unici aspetti che differenziano  l’uomo dalla donna sono i caratteri sessuali, i quali però non riguardano affatto con l’intelligenza.  Questo lo si può notare ogni giorno, guardandoci semplicemente intorno, nella nostra società occidentale, ormai lo si dà per scontato. Ripercorrere, però, le origini di tale parità, ci aiuta a comprendere e a conferire  il dovuto rispetto a chi prima di noi ha faticato.

Anche l’Istituto ITCS Lorgna-Pindemonte ha voluto in questa occasione dare vita ad un focus inerente alla festa della donna, proponendo la visione di due film, “Il diritto di contare” per le classi del biennio, “Le suffragette” per gli studenti del triennio.  

“Il diritto di contare” racconta con armonia e semplicità la determinazione di tre donne afroamericane che hanno contribuito a cambiare le sorti della scienza. E’ ambientato negli anni ’60, in un società sessista, fredda e legata al pregiudizio  che riduce il tutto al colore della pelle e al sesso della persona: donne afroamericane costrette a vivere separate dal resto della comunità! Nonostante ciò, a conclusione della vicenda riusciranno ad abbattere stereotipi sessuali e razziali.

Oggi è difficile immaginare quanto potesse essere dura  la vita in quegli anni per una donna, oltre tutto di colore, ma questo film offre una chiara rappresentazione di tutto questo e trasmette un senso di crudeltà di quel periodo storico. In conclusione, ora le donne, nella maggior parte del mondo, sono considerate della stessa importanza dell’uomo, tuttavia non possono ancora far parte di alcuni lavori, o meglio, i pregiudizi maschili rivolti verso il sesso femminile in alcuni casi sono ancora tanto forti da impedire ad una donna di essere assunta e di essere valorizzata. 

Il fatto stesso che negli istituti scolastici fin dalla tenera età, si ritagli del tempo per riflettere su argomenti come questo, è senza alcun dubbio molto importante. Nonostante il contributo della famiglia , è proprio a scuola che si impara a convivere con chi è diverso da noi. Questa, come altre iniziative, aiuterà  a formare una nuova società priva di pregiudizi.

A cura della classe 2A

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