Un filo rosso di storie: il nostro viaggio nel progetto Intercultura

“Conoscere le proprie radici è il primo passo per capire quelle degli altri. È così che nasce il rispetto, è così che cresce la pace.”

— Anonimo

Durante i mesi di aprile e maggio, abbiamo partecipato a un progetto interculturale intitolato “Un filo rosso di storie”, un percorso che ci ha permesso di conoscerci meglio, confrontarci e riflettere su temi importanti e attuali.

Il primo incontro è stato dedicato alla conoscenza reciproca. Un simbolico filo rosso ha viaggiato tra le nostre mani e parole, creando connessioni e nuove amicizie. Grazie a questo gesto semplice ma significativo, siamo riusciti ad aprirci gli uni con gli altri, condividendo chi siamo e da dove veniamo.

Nel secondo incontro, ci siamo messi all’opera con carta e colori per realizzare uno stemma personale: un disegno che rappresentasse le nostre origini e le nostre passioni. In parallelo, abbiamo riflettuto sul nostro Paese d’origine, elencandone gli aspetti positivi e negativi, mettendo in luce ciò che ci lega alle nostre radici.

Il terzo incontro è stato invece un momento di riflessione profonda. Abbiamo parlato di pace e guerra, confrontandoci sulle attuali situazioni in diversi Paesi del mondo. Ciascuno ha portato il proprio punto di vista, contribuendo a un dialogo ricco di sfumature e significati.

Nel quarto e ultimo incontro, ci siamo concentrati sul tema delle migrazioni. Abbiamo analizzato le cause, gli aspetti positivi e negativi, e discusso anche del razzismo. La classe si è divisa in due gruppi per un dibattito: uno a favore dell’accoglienza degli stranieri in Italia, e uno contrario, con l’obiettivo di confrontare opinioni diverse in modo rispettoso e costruttivo.

Ora ci troviamo qui, seduti vicino alla finestra del museo di Castelvecchio, a condividere le nostre riflessioni su questo percorso.

Questa esperienza ci è piaciuta molto: ci ha mostrato un volto diverso della scuola, più aperto, umano e libero. Il laboratorio ci ha permesso di esprimerci senza limiti, di ascoltare gli altri e di essere ascoltati.

Speriamo sinceramente che questo progetto venga riproposto anche negli anni a venire, per dare a tutti la possibilità di vivere un’esperienza così significativa.

Le studentesse e gli studenti del gruppo intercultura

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