La COP26 day by day

dai nostri inviati  Matteo Mircea, Alessandro Mazzei, Gabriela Mateias e Silvia Versaci  5E

La COP26

La COP 26, presieduta dal Regno Unito e ospitata a Glasgow, è la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2021, della durata di due settimane, dall’1 novembre al 12 novembre. Essa è considerata una delle ultime opportunità del mondo per tenere sotto controllo le loro conseguenze devastanti, divenute priorità globali. 

Il report giornaliero

Lunedì 1 novembre

La prima giornata dell’incontro a Glasgow è stata introdotta dal primo ministro britannico Boris Johnson, il quale ha dato  spazio alle dichiarazioni di tutti i leader mondiali per discutere le azioni dei propri governi per il clima in linea con l’accordo di Parigi del 2015.

Martedi’ 2 novembre

La discussione principale nel corso degli incontri della mattinata è stata sull’importanza delle foreste e dell’uso del suolo per il raggiungimento degli obiettivi  del trattato di Parigi. Il pomeriggio invece i leader mondiali e le imprese hanno spostato  l’attenzione sulla diffusione e sull’innovazione delle tecnologie pulite, delle  apparecchiature ad alta efficienza per la riduzione dei consumi energetici e degli impatti economici ed ambientali connessi.

Mercoledì 3 novembre

Durante l’incontro previsto in questa giornata, si è discusso di come le istituzioni finanziarie, sia private che pubbliche, potessero far coesistere quelli che sono gli obiettivi delle proprie attivitá con quelli che sono i target climatici stabiliti a livello globale. Un altro tema centrale della discussione è stato quello di capire con quali modalità il settore privato potesse aiutare i Paesi maggiormente colpiti dal cambiamento climatico e di come si possa altresì supportare la transizione ecologica.

Giovedì 4 novembre 

E’ stato presentato l’accordo che stabilisce l’abbandono progressivo dell’utilizzo dell’energia elettrica e del carbone, accordo che  è stato sottoscritto da 40 Paesi, mentre Cina, india, Australia e Stati Uniti (i maggiori produttori di carbone a livello globale) hanno deciso di non sottoscrivere l’intesa. I paesi economicamente più avanzati che partecipano all’iniziativa si sono impegnati ad abbandonare il carbone entro la fine del 2030, mentre gli altri Paesi considerati dal punto di vista economico piú “deboli”, avranno un po’ più di tempo, fino alla fine del 2040.

Venerdì 5 novembre

Si è tenuto l’incontro dei giovani con i ministri dell’istruzione dei vari paesi membri dell’ONU. Per l’Italia sono stati presenti all’incontro Patrizio Bianchi (Ministro dell’istruzione) e Roberto Cingolani (Ministro della transizione ecologica)  che ha presentato il Youth4Climate Manifesto, il documento di sintesi della conferenza Youth4Climate svoltasi a Milano lo scorso settembre.

Sabato 6 novembre

Giornata dedicata alla natura e al suolo con l’obiettivo di contrastare la deforestazione. Al centro delle discussioni sono stati l’agricoltura sostenibile, con l’annuncio di un futuro investimento di 4 miliardi di dollari da parte di 45 governi,  e l’allargamento dei Paesi che si impegnano a rispettare gli ecosistemi marini nei propri territori. 

Lunedì 8  novembre

Protagonista della giornata è stato l’ex presidente USA Barack Obama, che è intervenuto in merito all’assenza alla conferenza per il clima dei leader di Cina e Russia e ha commentato le misure stabilite fino ad oggi, a livello globale, per contrastare gli effetti del cambiamento climatico.

Martedì 9 novembre

Si è discusso di questioni riguardanti il genere  (quindi il modo in cui l’universo femminile sia stato colpito dai cambiamenti climatici), di  scienza e innovazione, compresa la difficoltà della comunicazione delle informazioni scientifiche.

Uno step importante é stato l’accordo sottoscritto da 47 paesi per lo sviluppo di sistemi sanitari a basse emissioni di Co2. Fra i Paesi che hanno sottoscritto l’intesa ci sono peró obiettivi e tempistiche diverse per quanto riguarda la transizione ecologica del settore sanitario, in quanto i Paesi con un’alta disponibilitá di capitale intendono ridurre le emissioni di questo settore tramite un miglioramento del sistema energetico, mentre i paesi con disponibilitá di capitale medio-basse, si focalizzeranno prevalentemente sulla costruzione di nuove strutture sanitarie.

Mercoledì 10 novembre

In questa fase della conferenza sull’ambiente, Cina e USA hanno deciso di sottoscrivere una dichiarazione congiunta, all’interno della quale la prima si è impegnata a ridurre gradualmente il consumo di carbone a partire dal 2026 e a tagliare le emissioni di metano. In concomitanza con quanto accaduto tra USA e Cina, all’interno della conferenza di Glasgow è stato presentato alle potenze mondiali il documento preliminare che esorta i Paesi del globo a rafforzare i piani nazionali per il clima entro la fine del 2022, per poter allineare quelli che sono gli obiettivi sul clima stabiliti nell’Accordo di Parigi con quelli contenuti all’interno dell’Agenda 2030. Tale documento preliminare dovrá essere sottoposto, entro il 12 novembre , ad eventuali modifiche da parte degli Stati riuniti per le trattative.

Giovedì 11 novembre

Penultima giornata della conferenza. I  rappresentanti e i Ministri degli Stati partecipanti hanno portato avanti le trattative per l’approvazione del documento finale che detterá le linee guida da seguire per contrastare gli effetti del cambiamento climatico. Sempre in questo incontro della Cop 26, è stata lanciata la Under 2 Coalition High Ambition, una coalizione di governi subnazionali che punta a ridurre le emissioni dei gas serra e che, è stata promossa dai governi di Scozia, Galles e Irlanda del Nord.

Venerdì 12 novembre 

L’accordo che é stato firmato dai vari Stati partecipanti, a seguito delle trattative che si sono prolungate per tutto il 12 novembre, prevede misure meno “stringenti” per l’eliminazione graduale del carbone, in modo da assecondare le necessitá di Paesi come India o Cina, che ricavano la maggior parte dei propri introiti dall’esportazione del carbone nel mercato globale. Un altro  punto debole dell’accordo è la mancanza di aumenti dei finanziamenti per l’adattamento e per la creazione di una apposita struttura per finanziare le perdite e i danni subiti a causa del cambiamento climatico. 

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