VOCALI

La studentessa Michela Gaule, della Classe 5^ C, presenta una poesia ispirata al sonetto “Vocali” (1883) del poeta decadente Arthur Rimbaud. Esattamente come nel testo originale, ad ogni vocale sono stati associati dei colori e delle immagini, in modo da unire con la fantasia il dato uditivo e quello visivo, quest’ultimo, inteso soprattutto come frutto di una visione interiore. Con Rimbaud, nasce la figura del poeta “veggente” e la poesia, sulla scorta della precedente lezione di Baudelaire, diventa soprattutto frutto di un’esperienza irrazionale, costruita attraverso un abile intreccio di suggestioni simboliche e foniche.

A rosso, E verde, I giallo, O turchese, U viola:

A, rosso papavero delicato dal vento piegato,
coccinella portafortuna allo sparir della luna.
 
E, giardini di remoti fasti, turbine di foglie,
fiumi di menta e speranza.
 
I, campi di girasoli in un pomeriggio afoso,
fronte perlata di sudore; di cicale sento il rumore.
 
O, pietra che esalta degli occhi tuoi il colore
Sulle note di una canzone d’amore.
Vivido cielo, volo di rondini;
è questa la perfezione ch’io intendo.
 
U, viola desiderio d’infinito tra le costellazioni,
creature fantastiche, mari sterminati.
 
Infinito, nel quale risediamo io e te,
infinito, infinito senza fine…

Michela Gaule

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